sabato 10 marzo 2012

Sta' in silenzio davanti al Signore e spera in lui

Proseguiamo oggi con alcune riflessioni per la terza domenica di Quaresima tratte dal volume "Cristo, mia speranza, è risorto!" di Don Giuseppe Turani

Annunciare


Ci sono momenti particolari dell'esistenza in cui viene donato o si cerca del tempo per stare in silenzio. Uno di questi momenti è la quaresima [...]. Siamo immersi in una vita troppo frenetica, rumorosa, fatta di tante parole. Forse siamo noi stessi che andiamo in cerca di cose da fare, di rumori e chiasso, perché abbiamo paura del silenzio, realtà che ci mette davanti a noi stessi e ci obbliga a entrare nelle profondità del nostro essere. [...] La nostra mente continuamente verbalizza e traduce ogni cosa esistenziale in parola. Si vede un fiore e lo si verbalizza, si vede un bambino e lo si verbalizza. Queste parole creano una barriera, un ostacolo che impedisce la formazione di una mente contemplativa e l'incapacità di gustare ciò che si sta contemplando. E' bene chiedersi: siamo capaci di fermarci, di fare silenzio, di ascoltare? Lasciamo penetrare in noi la Parola della verità? [...] Il card. Carlo Maria Martini afferma: "Se in principio c'era la Parola di Dio e dalla Parola di Dio, venuta tra noi, è cominciata ad avverarsi la nostra redenzione, è chiaro che, da parte nostra, all'inizio della storia personale di salvezza, ci deve essere il silenzio: il silenzio che ascolta, che accoglie, che si lascia animare. Certo, alla Parola che si manifesta dovranno poi corrispondere le nostre parole di gratitudine, di adorazione, di supplica; ma prima c'è il silenzio". [...] E' essenziale spogliarci di tutto, entrare con consapevolezza dentro di se e lasciare parlare, nel silenzio, la Presenza che abita in noi. A questo riguardo ci interpella un'espressiva immagine della tradizione indiana: "Diventa come una canna di bambù, cava, vuota dentro. Appena sarai diventato come una canna di bambù, cava, vuota dentro, le labbra divine ti si accosteranno: la canna di bambù diventa un flauto e la canzone ha inizio".

Celebrare


[...] Il silenzio è una parte, un momento proprio di ogni liturgia, così come lo sono la parola, il gesto, il canto, il movimento. Nella celebrazione dell'Eucarestia è bene rispettare il silenzio perché "durante l'atto penitenziale e dopo l'invito alla preghiera, il silenzio aiuta il raccoglimento; dopo la lettura o l'omelia, è un richiamo a meditare brevemente di ciò che si è ascoltato; dopo la comunione, favorisce la preghiera interiore di lode e ringraziamento" (Praenotanda, 24). [...] A volte, purtroppo, il silenzio è disatteso perché ci si lascia prendere dalla fretta, dall'idea che è tempo perso o forse perché non se ne comprende appieno la ricchezza; si preferiscono le parole o si cede a quell'ansia che spinge a celebrare con l'orologio in mano.
Al silenzio oggettivo o rituale corrisponde il silenzio dell'assemblea e di ogni fedele. La partecipazione esterna silenziosa conduce all'adesione interiore che varia secondo i momenti. Si capisce allora come il silenzio sia una forma di partecipazione attiva: esige un'attenzione maggiore perché ci richiama a noi stessi, ci spinge a riflettere, a interiorizzare, a personalizzare ciò che si realizza comunitariamente. [...] L'aspetto principale del silenzio è permettere a Dio di parlarci e a noi di poter vivere la presenza del mistero che parla alla nostra vita, ai nostri problemi e ci riempie di gioia; lasciare che lo Spirito santo semini la saggezza e l'amore, possa agire in noi e trasformarci in creature nuove. [...]
In un'intensa e profonda poesia di Vivekananda [...] troviamo: "Siediti ai bordi dell'aurora, per te sorgerà il sole. Siediti ai bordi della notte, per te scintilleranno le stelle. Siediti ai bordi del torrente, per te canterà l'usignolo. Siediti ai bordi del silenzio, Dio ti parlerà"

Testimoniare


"La nostra missione non è forse quella di portare Dio ai poveri nelle strade? Non un Dio morto ma un Dio vivo, un Dio di amore. Più riceviamo nella nostra preghiera nel silenzio, più possiamo dare nel nostro lavoro. Il silenzio ci offre un nuovo modo di vedere le cose. Gesù è sempre lì ad aspettarci in silenzio: in questo silenzio egli ci ascolta e parla alle nostre anime. Lì noi ascoltiamo la sua voce. Il silenzio interiore è molto difficile, ma dobbiamo fare lo sforzo di pregare intensamente. In questo silenzio troviamo una nuova energia e la vera unione. La forza di Dio passa in noi, permettendoci di fare bene le cose che dobbiamo fare, di sintonizzare perfettamente i nostri pensieri con i suoi pensieri, la nostra vita con la sua vita. Le nostre parole sono inutili se non escono dalla profondità del cuore.
Sforzatevi di camminare alla presenza di Dio, di vedere Dio in ogni persona che incontrate e di vivere la vostra meditazione del mattino durante tutta la giornata. Per la strada soprattutto irradiate la gioia di appartenere a Dio, di vivere con lui e di appartenergli. Custodite quel silenzio che Gesù conservò per trent'anni a Nazareth e che continua a conservare nel tabernacolo, dove intercede per noi.
Dio ama il silenzio. Il suo linguaggio è il silenzio. Ci chiede di fare silenzio per scoprirlo. Ci parla nel silenzio del cuore. Gesù ha trascorso quaranta giorni nella solitudine e nel silenzio prima di iniziare la sua vita pubblica. Si è spesso ritirato in disparte, tutto solo, passando la notte sui monti in silenzio e nella preghiera. Colui che parlava con autorità ha passato la prima parte della sua vita nel silenzio. Nell'Eucarestia il suo silenzio è la lode del Padre più alta e autentica.
Abbiamo bisogno di silenzio per essere soli con Dio, per parlargli, per lasciare penetrare le sue parole in profondità nei nostri cuori. Abbiamo bisogno di essere soli con Dio nel silenzio, per essere rinnovati e trasformati.
Il silenzio ci permette una nuova percezione della vita. In esso veniamo colmati dalla forza di Dio, quella forza che ci permette di fare tutto con gioia. Il silenzio è il fondamento della nostra unione con Dio e fra noi.
Il frutto del silenzio è la preghiera; il frutto della preghiera è la fede; il frutto della fede è l'amore; il frutto dell'amore è il silenzio".

Madre Teresa di Calcutta

Nessun commento:

Posta un commento